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mercoledì, dicembre 14, 2011

[Cultura] Il Giardino Zen (parte 2)

L’elemento acqua all’interno del Giardino è un elemento importantissimo poichè fondamentale per mantanere il tutto più armonioso.
Il suo scopo è quello di contrapporsi alla staticità delle rocce, della sabbia e della natura con il suo essere dinamico e in continuo fluire.
L’acqua può essere presente nei Giardini attraverso un laghetto, una piccola cascata, un ruscello o metaforicamente rappresentato dalla ghiaia.
Ovviamente la presenza dell’acqua deve essere sempre dosata in maniera tale da non sopraffare gli altri componenti della natura ma risaltarli rendendo tutto armonico ed equilibrato.
Come può essere presente l’elemento acqua?

Laghetti
Il laghetto può avere forme diverse ma quella più tipica è quella che include due zone, una più ampia e spaziosa che poi va a restringersi in una più stretta quasi fosse un fiumiciattolo.
I bordi del laghetto possono essere decorati o con delle rocce o con della semplice vegetazione. Delle pietre possono anche affiorare all’interno del lago o addirittura è possibile istallare un vero e proprio vialetto di pietre come nel Giardino, potendo così attraversare le rive del lago.
Nei laghetti è infine possibile trovare anche dei pesci, possibilmente le carpe: infatti in Giappone la carpa è spesso presente non solo nei laghi ma anche in varie manifestazioni proprio perchè è simbolo di armonia, fortuna, forza e determinazione. Ovviamente è possibile trovare anche tante altre varietà di pesci, alcuni tra i quali anche rari e costosi.

Fontane
L’acqua può anche essere presente con delle fontane sparse per il Giardino. Le principali sono due: 

Shishidoshi e Tsukubai.
La prima, Shishidoshi, è una fontana composta da due canne di bambù che genera un movimento costante tramite la caduta dell’acqua.
Sarebbe quella canna che si riempie e si svuota costantemente di acqua generando dei movimenti.
La seconda invece, Tsukubai, è un enorme catino da cui si può prelevare dell’acqua tramite una specie di mestolo.

Esiste un terzo tipo di vasca in pietra: si chiama Kazari o Chozubachi.
E’ una vasca in pietra proprio come la tsukubai; ce ne sono diversi tipi ma questa è la più elegante e ornamentale.
 
E’ posta ad altezza d’uomo e la sua funzione è solo estetica mentre la più usata rimane comunque la Tsukubai perchè posta a terra: l’ospite è costretto ad inginocchiarsi per potersi lavare le mani e viene usata per la cerimonia del tè.
 
Sono delle vasche di pietra proprio perchè attorno a queste strutture è possibile trovare 3 tipi di pietra che fanno da cornice a una zona vicino la vasca dove è possibile trovare dei ciottoli.
I tipi di pietre sono: Mai-ishi, Yusoseki, Teshoku-ishi. Tre tipi perchè in Giappone il numero 3 è importante: è sinonimo di armonia e ricorda i tre elementi del Giardino, piante, acqua e rocce. E ancora… 3 perchè tre sono i lati della sala del tè che devono essere esposti verso l’esterno in Giardino.

Di solito le fontane vengono messe in Giardini piccoli dove è impossibile inserire l’elemento acqua in dimensioni più grandi.

L’acqua in un giardino giapponese non ha solo lo scopo di creare armonia ed equilibrio contrapponendosi alla staticità del resto del giardino ma grazie al suo suono genera anche un effetto particolare che aiuta il visitatore a rimanere più a contatto con l’ambiente naturale favorendo il raggiungimento dello stato di quiete, pace e tranquillità, obiettivi per cui nasce in tempi antichi il Giardino Zen.

Infine…ultimo elemento ma non meno importante sono le lanterne!
La loro origine risale al periodo Momoyama e venivano allestite per le cerimonie del tè. Erano tipicamente fatte in legno e pietra e producevano una luce debole ma che illuminava gran parte dello spazio circostante. Poichè la luce della lanterna era esteticamente bella nei periodi successivi si decise di adottarla come ulteriore effetto da inserire nel Giardino Zen.
 
Le forme sono diverse: alcune sono realizzate sovrapponendo delle pietre con all’interno una candela, oppure ci sono direttamente le luci acquatiche (artificiali). La luce deve essere nascosta tra le piante in zone di sosta; si deve vedere la luce ma mai il luogo dove è posta la luce come a voler indicare un obiettivo vicino a noi ma non ancora definitivamente raggiunto.
In un certo senso rappresenta una specie di percorso spirituale.

Vi consiglio come libri utili alla comprensione di tutto ciò che riguarda i Giardini Zen:
Se volete potete distribuire liberamente questo testo, in maniera non commerciale e gratuitamente, conservandone l’integrità, comprese queste note, i nomi degli autori ed il link