Naturalmente Nagai non sottopose il progetto a una ditta automobilistica altrimenti sarebbe ancora chiuso in un istituto di igiene mentale, ma pensò che fosse una bellissima idea per una serie, cosi andò dalla Toei Animation, e fu la nascita di Mazinger Z.
Forse non sapremo mai se questa storia dell’ingorgo stradale sia vera o no, fatto sta che Mazinger fu un successo sia come manga che come serie animata, in pochissimo tempo divento il più famoso robot gigante del Giappone, tanto da salvare l’appena nata industria giapponese dell’animazione. In pratica Nagai non fece altro che fondere due serie di fantascienza già esistenti, l’anima del piccolo Astroboy di Tezuka e le dimensioni giganti del Super Robot 28 di Yokoyama.
Tutta la filosofia di Mazinger sta nel suo nome che deriva dalla parola Majin formata dagli ideogrammi “Ma” che significa Demone e “Jin” che significa Dio. Majin si può quindi tradurre “Demone-Dio”.
La trama del mazinga è piuttosto semplice. Il dottor Hell è uno scienziato che vuole conquistare il mondo e per farlo usa dei giganteschi mostri meccanici, per dare un fremo alle sue ambizioni il dottor Juzo Kabuto, uno scienziato giapponese di fama mondiale, crea il Mazinger Z un gigantesco e potente robot, questo è alimentato dall’energia fotoatomica che deriva dalla irradiazione del japanium (un minerale che si trova solo alle pendici del monte Fuji) ed è costruito in super lega Z, una derivazione dal Japanium. Per uccidere Kabuto, Hell manda a casa sua il suo fedele braccio destro il barone Ashura, un essere androgino, con la metà sinistra femminile e la metà destra maschile, risultato di uno dei folli esperimenti del “mad doctor”. Ma prima di morire lo scienziato giapponese riesce a lasciare in eredità al nipote Koji il Mazinger Z, con il suo potere il ragazzo potrà essere un Dio o un Demone in base all’uso che ne farà. Koji diventerà il pilota del robot è affronterà i mostri guerrieri del dottor Hell per difendere la pace nel mondo. Questa è a grandi linee la storia del Mazinger Z, sia in fumetto che in animazione. Si racconta che Go Nagai disegnava Mazinger, per rilassarsi dallo stress psicologico e fisico che gli arrecava il manga di Devilman.
Il manga di Mazinger Z inizio con il numero del 12 settembre 1972 su "Shonen Jump" della Shueisha, casa editrice che aveva lanciato il primo manga di Nagai, Harenchi Gakuen (la scuola senza pudore). Come era avvenuto per la serie di Devilman, si partì con lo stesso soggetto ma poi l’anime e il manga pressero strade differenti.
Dato il successo della serie
Ota migliora anche un personaggio che nella serie tv ha solo una breve apparizione (nel episodio 61) lo scienziato tedesco Heinrich Schtroheim, che nel manga diventa un avversario sia dei buoni che dei cattivi, solo per dimostrare la superiorità del suo genio sia sul dottor Kabuto che sul dottor Hell. Verso la fine del fumetto faranno la loro comparsa i Micenei ed in particolar modo il duca Gordon.
L’autore dimostra anche d’essere un grande maestro della fantascienza, in un episodio troviamo l’idea di universi paralleli come le pagine di un libro, o anche la storia dei Chip Kamoi esseri che si nutrono di carne umana e che in qualche modo si preoccupano del “nostro” valore nutritivo e del lancio commerciale di questo nuovo “prodotto”, degli allevamenti, della distribuzione e delle questioni sindacali.