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venerdì, settembre 28, 2007

[Recensione] Detective Conan la serie tv

Uo-o-o-o Uo-o-o-o Uo-o Detective Conan! … questo è l’inizio della serie Detective Conan, sbarcata in Italia nel 200x e tratta dall’omonimo fumetto dell’autore Gosho Aoyama che ha conquistato il pubblico nipponico e anche quello nostrano nonostante l’edizione italiana riservi delle spiacevoli sorprese a tutti gli appassionati.

UN GIOVANE MINI DETECTIVE

L’anime, come il manga, parla delle avventure del giovane Shinichi Kudoh, uno studente appassionato di gialli che spesso aiuta la polizia del suo distretto per risolvere i casi più intricati con un’abilità degna del mitico Sherlock Holmes (l’eroe preferito di Shinici).

Un giorno, al termine di un’indagine, il giovane detective si trova coinvolto in un caso più grosso di lui in cui diventa vittima di due individui misteriosi che, cercando di eliminarlo, gli fanno ingoiare una pillola che lo fa diventare inaspettatamente un ragazzino di sei anni.

La storia comincia quindi con la ricerca da parte del povero Shinichi, di Gin e Vodka, i due malviventi e dell’antidoto per poter ritornare grande, ma come fare con un corpo di un bambino di sei anni? Ovviamente nessuno gli potrebbe credere quindi, grazie all’aiuto di uno strampalato inventore (a conoscenza della disavventura di Shinici) il piccolo detective diventa un aiuto indispensabile per il detective più pasticcione ed incapace della città (ma padre della bella Ran di cui Shinici è innamorato) che diverrà ben presto famoso e richiestissimo.

LA STESSA STORIA MA UN SACCO DI DIFFERENZE

L’anime, in originale, è una trasposizione del manga piuttosto fedele, sia nella trama (anche perché è decisamente difficile modificare la dinamica di un delitto ) sia nel tratto che rimane comunque pulito e molto fresco.

Purtroppo nella versione italiana la storia perde molto del suo fascino a causa della solita censura e della programmazione fatta in maniera troppo approssimativa.

Molte scene sono infatti state tagliate, come è successo per praticamente ogni anime passato sulle reti Mediaste (non voglio neanche pensare alla sorte che toccherebbe al mitico Ranma½ …), perché ritenute sconvenienti (… Ran e Conan che fanno il bagno …) o troppo violente (… tutte le vittime hanno inspiegabilmente il sangue nero … una nuova casta di regnanti malefici probabilmente) e il finale di ogni puntata è nella maniera più evidente tagliato lasciando così ogni storia in sospeso con un senso di incompiutezza piuttosto triste.

Altra cosa (in)degna di nota è, come detto poco sopra, la programmazione approssimativa che non segue un filo logico … sebbene ogni caso possa essere considerato una storia a se tutti quanti seguono la linea conduttrice principale della ricerca di Gin e Vodka e dell’organizzazione misteriosa che ha fatto diventare il povero Shinici un bimbo di sei anni.

UNA FIEVOLE SPERANZA

A tutti gli appassionati di questa serie che, nonostante tutto, resistono agli attacchi della censura rimane quindi la speranza che questa fantastica opera venga un giorno venduta in DVD con la possibilità di godere dell’anime nella sua forma originale (stranamente il DVD è l’unico tipo di merchandising del piccolo detective che in Italia non è ancora arrivato) … quindi se qualche casa italiana volesse comperare i diritti di questo cartone per realizzarne dei deliziosi cofanetti di DVD sarebbe sicura di avere almeno un acquirente (io) … più tutti gli appassionati d’Italia (grandi e piccini!).

A cura di Gianluca Naccarato