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sabato, ottobre 06, 2007

[Recensione] Black Cat - la serie tv

Per tutti gli amanti del manga di Kentaro Yabuki, Black Cat, dopo tanto sperare, tv Tokyo ha trasmesso l’anime di Black Cat.

Per chi conoscesse solo per fama questo nome e non sappia nulla di storia e personaggi, ecco un piccolo riassunto.

Train Heartnet, Black Cat, è il numero 13 dei Kronos Numbers, assassini al servizio di un’organizzazione chiamata appunto Kronos che protegge l’equilibrio del mondo facendo eliminare dai Numbers le persone che potrebbero distruggerlo. Train però non è contento della sua vita di assassino che lo porta a vivere in solitudine e isolato dalla gente. Un giorno però incontro una sweeper (cacciatori di taglie) di nome Saya Minatsuki, una ragazza molto vitale e solare che, con la sua ferma convinzione che non bisogna necessariamente uccidere il bersaglio che si è prefissata di catturare e con il suo desiderio di libertà, riesce a far breccia nel cuore del Black Cat. Un giorno però, uno dei vecchi compagni di Train, Creed Diskens, che adorava l’abilità di Train e la paragonava alla sua, notando il cambiamento di Train, imputò la colpa a Saya e la uccise.

Parallelamente a ciò, Sven Vollfied, weeper di professione, punta la sua prossima preda che verrà successivamente uccisa da Train per ordine di Kronos. Il povero Sven è sempre a caccia di buone prede per accaparrarsi una taglia adeguata per risarcire tutti i debiti che ha o per lo meno riuscire a fare 3 pasti al giorno. Mentre era alla ricerca del suo prossimo obbiettivo, una strana ragazza di nome “Elena” gli chiese aiuto. La ragazza gli raccontò che un certo Torneo, un venditore d’armi, aveva rapito sua sorella minore. Insieme i sue andarono a salvarla, ma la ragazzina, Eve, era un altro dei bersagli del Black Cat. Dopo essere stati scoperti dagli uomini di Torneo, i ragazzi scapparono lasciando la ragazzina

li. Dopo essere andati in un posto sicuro, Sven rivelò la vera identità di “Elena” che era in realtà Rinslet Walzer, un’abile ladra di fama mondare che era stata mandata per rubare dei documenti in possesso di Torneo.. documenti riguardanti le nanomacchine, piccoli robot creati inizialmente per curare gravi malattie ma che il venditore d’armi voleva utilizzare come arma da vendere e Eve era il risultato degli esperimenti sulla Bio-Tecnologia.

Dopo vari eventi, Sven andò a salvare Eve e, successivamente alla morte di Saya, incontrarono Sven, il quale decise di unirsi a loro per vivere una vita libera da legami di ogni tipo come sweeper sperando di potersi un giorno vendicare di Creed.

Il disegno e molto ben definito e i colori brillanti abbinati allo stile dei disegni lo rendono molto gradevole e anche ben definito nelle scene più buie e cupe.

L’anime differenzia enormemente dal manga soprattutto nella storia iniziale che risulta completamente diversa da quello del manga. Infatti nel manga Sven e Train sono colleghi da un anno e insieme incontrano prima Rinslet e successivamente Eve che si unisce a loro e Saya è morta un anno prima. Invece nella serie animata gli eventi sono cronologicamente differenti. Sven e Train si incontrano quando lui è ancora il Black Cat; Saya è ancora viva quando Train incontra per la prima volta Rinslet, Eve e Sven anche se solo successivamente si unirà a loro; la storia di Train e Saya è all’inizio mentre nel fumetto si scopre solo nel 13° volume; quando Sven incontra Eve al parco già sa chi è mentre nel manga non ha idea di chi sia; inizialmente Train parla pochissimo e ha un carattere molto chiuso anche se, dopo la morte di Saya, diventerà il Train Heartnet che tutti i fan conoscono, cioè allegro, spensierato e combina guai.

Questi sono tutti elementi che per chi ha letto il manga possono essere poco gradevoli, ma nonostante tutto rimane comunque un anime ben fatto e anche se gli eventi sono differenti, a mio parere non sono poi molto sgradevoli se si pensa che di solito si cerca sempre di differenziare anime e manga per renderli più interessanti.

La serie è composta soltanto da 22 episodi ed è terminata recentemente in Giappone. L’anime di Black Cat ha fatto un enorme “boom” soprattutto in Giappone dove i fortunati doppiatori han già cominciato a lavorare in altri campi come una radio dedicata a Black Cat dove settimanalmente due dei personaggi parlano con i fan e commentano azioni di altri personaggi. Sono stati anche messi in vendità già moltissimi gadget come poster, bromide, ecc. che prendono immagini della serie animata.

Ritengo che l’anime di Black Cat sia un capolavoro tanto quanto il fumetto nonostante le enormi differenze e che valga davvero la pena di seguirlo se mai lo porteranno in Italia.

A cura di Gabriella Sinopoli.