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sabato, settembre 29, 2007

[Recensione] Final Fantasy Advent Children

Final Fantasy Advent Children (tradotto: bambini di accadimento) è il film tanto atteso dai fans più accaniti della fortunata serie di videogiochi, firmata Squaresoft. La saga di Final Fantasy, arrivata alla sua dodicesima edizione, ha origini che risalgono agli anni 90, anni fiorenti per i videogiochi di ruolo, noti come rpg.

Il primo film realizzato dalla stessa Squaresoft, distribuito dalla Columbia Tristar negli USA e in Europa nel 2001 non ha avuto gli esiti sperati.

Infatti, già dalla trama, totalmente estranea a riferimenti degli episodi della saga, esso è stato ampiamente apprezzato soprattutto per le avanzate tecniche di realizzazione adottate e dalla presenza di personaggi, realizzati completamente in digitale, proponendo gli attori come doppiatori.

Final Fantasy The spirits within è una storia ambientata nell’anno 2065: il mondo ormai condannato alla distruzione, dove gli esseri umani sopravvissuti, lottano con delle forze aliene, chiamate phantoms, ovvero fantasmi. La protagonista Aki Ross, assistente del Dottor Cid, scienziato rinomato nella città fortezza di New York, contaminata dal virus presente nei phantoms, cerca di trovare degli elementi per guarire, ovvero gli spiriti. Incontrerà nel sua ricerca, varie difficoltà, ma alla fine si scoprirà che la vera minaccia è rappresentata dall’avidità dell’uomo e alla sua incapacità di capire la grandezza della natura.

Dopo “The spirits within”, furono intrapresi progetti come Final Fantasy Unlimited, serie tv realizzata nel 2001-2002, che però non fu trasmessa in Italia, se non in versione dvd.

“Final Fantasy VII:Advent Children”, invece riprende il filone narrativo del capitolo Final fantasy VII, realizzato dalla Squaresoft nel 1997.

La storia si svolge in un mondo in cui la Shinra inc. ruba la forza vitale del pianeta, il Lifestroom, per usarla come fonte di energia , guadagnando potere sempre maggiore e conquistando il mondo.

Sono trascorsi 2 anni dalla battaglia finale tra Cloud Strife e Sephirot. Alla fine la città di Midgar è stata ridotta in rovine. La gente lavora per la ricostruzione. Ma una misteriosa malattia, chiamata geostigma la tormenta. Non se ne conosce la cura e intanto provoca la morte e ruba la speranza.

Cloud, ex-soldier della Shinra inc., ora semplice corriere, conduce una vita tranquilla con dei ragazzi orfani, insieme all’amica Tifa. Però ancora dopo due anni, il ricordo dei suoi amici morti nella grande battaglia è piuttosto forte nel suo animo che cerca ancora una risposta.

Anche fisicamente ancora ne risente gli effetti.

Un giorno, attraverso una telefonata di Tifa, gli viene offerta una richiesta di lavoro da parte del Presidente della Shinra Inc., Rufus, che gli propone di allearsi con lui per la protezione della Terra da alcuni individui misteriosi capitanati da un certo Kadaj.

Questi individui che ritenevano di essere figli di Jenova, l’essere apocalittico che aveva causato la distruzione di Midgar, volevano riconciliarsi con la “Madre”.

E per questo, dovevano eliminare chiunque fosse di loro un ostacolo.

Cloud, fu il loro primo e pericoloso ostacolo, essendo anche un loro “fratello”, ovvero anche lui era stato contaminato dalle cellule della “Madre”. Cloud aveva espresso il suo dissenso per Kadaj, quindi ne era diventato nemico.

Kadaj, quindi per riscattarsi, aveva pattuito un piano per la conquista del mondo, attraverso la partecipazione di bambini abbandonati, che erano contaminati dal geostigma.

Dopo vari scontri tra Kadaj e i suoi fratelli, Cloud rincontra il suo peggior nemico, considerato scomparso, Sephirot, che era stato considerato un mostro per la crudeltà che aveva dimostrato.

Questo capolavoro realizzato nel 2004 da Tetsuja Nomura, direttore e sviluppatore della Square-Enix, arrivato in Italia nell’Aprile del 2006, tende a diventare il film culto per i fans della saga, perché riprende il filone narrativo, ed è ricco di scene mozzafiato, ben realizzate.

Le scene di combattimento realizzate in maniera “maniacale”: nessun dettaglio viene tralasciato, nonché la presenza di armi straordinarie adoperate in piena destrezza.

Le scene in movimento, come l’inseguimento in moto di Cloud da parte di Kadaj, all’inizio del film, è una delle scene più sorprendenti e ricche di suspance, rendono il film più coinvolgente, perché rappresentano una prerogativa di azione, che è stata quasi sempre negata nei giochi di ruolo.

Nel film, l’attenzione della vicenda è improntata sulla figura di Cloud, tralasciando gli altri personaggi, come Tifa, che appare in qualche scena e altri come Barret, Vincent, ecc.

La Realizzazione ben fatta e curata dal regista, rappresenta un passo avanti nell’animazione digitale, che tende sempre di più a prendere piede nel mondo cinematografico di oggi.

Oggi molti film, si avvalgono di varie tecnologie riferite alla realizzazione degli effetti speciali.

Questo film, invece sfrutta a pieno tutte le potenzialità della tecnologia digitale, anche se ancora sperimentale.

La storia è coinvolgente e ricca di riferimenti, come la morte di Aeris, amica di Cloud, avvenuta nel capitolo della saga, da parte di Sephirot.

Sono presenti anche colonne sonore del videogioco, come l’inno di vittoria, presente alla fine dello scontro. La storia, anche per chi non conosce la saga di Final Fantasy, tende a rimanere incollati al video, incuriositi dalla trama avvolgente.

Secondo me, questo film rispecchia totalmente i canoni stilistici della saga, perché rappresenta il seguito del gioco più amato dagli appassionati di giochi di ruolo, ma anche per chi non conosce tale genere, perché è un film interessante, quindi consigliato.

Allegato al film sempre nel 2005, è stato prodotto un Oav, Last Orden, ambientato prima della grande battaglia di Cloud e Sephirot, dove si scoprono le origini di Sephirot e i misteri che avvolgono Cloud. Molto bella l’animazione stile anime, ottima la versione con i sottotitoli in italiani. Ottima fattura, insomma.

A cura di Antonio Presentino