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sabato, luglio 21, 2007

[News] Virtual Tokyo

Second Life ospiterà presto una Second Tokyo, replica virtuale della capitale Giapponese. Il progetto è stato affidato a un guru del gaming, Tetsuya Mizuguchi, che ha intenzione di trasformare la Tokyo virtuale in un museo della Pop Culture giapponese, un punto di raccolta per tutto l'incredibile materiale artistico che la città produce quotidianamente e che nella realtà non trova spazio per essere preservato...

Si sa, nel virtuale tutto è possibile e c'é spazio per ogni cosa.

Il mio lavoro per tutti questi anni è stato far divertire la gente con i videogames ma questa idea di Virtual Tokyo potrebbe costituire il passo e la strada successivi.

Così spiega Mizugichi alla rivista specializzata Weekly Famitsu; il progetto gli è stato affidato - manco a dirlo - dall'agenzia pubblicitaria Dentsu che conferma l'interesse del marketing per il mondo virtuale di Second Life. Più che una seconda vita per realizzare tutti i sogni proibiti dell'esistenza quotodiana il mondo della Linden si è dimostrato un universo parallelo per pubblicità e investimenti commerciali.

Quello che ci interessa di questa iniziativa è la possibilità che apre per la cultura contemporanea: Mizoguchi ha dichiarato che spera di fare della Tokyo virtuale un museo della Pop Culture giapponese. [...] La Tokyo che vogliamo creare si basa sull'immagine della città. Come percepisce la città chi vive a Tokyo? E gli stranieri? [...] I miei amici all'estero mi dicono che spesso il potenziale artistico di una città abbonda ma non viene preservato.

Un museo dell'immediatezza insomma: un luogo dove trasferire non solo la cultura nipponica ma il modo in cui vienen vissuta dall'interno e dall'ester(n)o. Abbiamo già visto come Second Life sia stato capace di mettere in risalto la cultura: abbiamo parlata di Second Louvre, alter ego digitale del museo parigino, e più recentemente delle iniziative dell'Istituto Italiano di Cultura online. Iniziative a cavallo tra marketing e cultura, ma se l'investimento pubblicitario serve a trovare spazio virtuale per l'arte forse non tutto il marketing viene per nuocere.

[Fonte cultura.blogosfere.it]