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venerdì, marzo 02, 2007

[Recensione] Crying Freeman

L’autore di questa opera, Ryôichi Ikegami iniziò a disegnare su riviste per ragazzi. Il suo grande successo lo raggiunse con Aiueo Boy pubblicato su una rivista per pubblico maturo.

Famosa anche la serie Otokogumi, che in seguito comportò anche la realizzazione di un film.

Con la preziosa collaborazione con Kazuo Koike, vengono realizzate opere come Crying Freeman, Ai hato, Apiru e Offered. Tutti grandi successi. Tra altre sue opere famose, si possono citare Sanctuary, Strain e Heat.

La storia del manga è ambientata in Giappone negli anni 90. Il protagonista è Yo Hinomura, un famoso ceramista, che dopo aver allestito a New York una mostra d’arte, la quale ebbe grande successo. Durante la mostra un uomo inseguito da altri, era in possesso di un rullino, dove era stata scattata una foto compromettente di un omicidio. L’uomo, quindi braccato aveva nascosto in un’opera della mostra il rullino. Yo, dopo la mostra scoprì il rullino, esaminandolo, venne a conoscenza della foto. In quel momento, aveva ricevuto una telefonata, in cui l’interessato offriva trentamila dollari per il silenzio. Yo, invece non era d’accordo, ed era disposto a consegnare lo scottante rullino nelle mani della polizia newyorkese. Così, anticipando la propria partenza di quattro giorni, Yo aveva consegnato il rullino alla polizia e si preparava a lasciare il paese, e tornare in Giappone. Mentre era giunto in aeroporto, uno strano vecchio con un kimono lo colpì con un ago iniettato di sostanza parallizzante. Svegliatosi in uno strano luogo, Yo era in balia del vecchio, che con l’uso di aghi per agopuntura, cercava di ipnotizzarlo, impartendo degli ordini dei Cento Draghi, una fantomatica organizzazione criminale, più forte della mafia.

Tornato in albergo, non era potuto partire. Era molto strano.

In quel momento gli giunse una telefonata, che gli avrebbe confermato la sua appartenenza ai cento draghi, e che non sarebbe tornato libero dal suo subconscio. Così gli venne commissionata la prima missione. Lo avrebbe atteso fuori dall’albergo, un uomo in macchina, che lo avrebbe accompagnato nel luogo prescelto. Ottenute tutte le informazioni utili per lo svolgimento del compito affidatogli, Yo riuscì con estrema facilità a compiere l’immane compito.

A fine missione. Gli venne impostato di seguire un addestramento per diventare un assassino, per sei mesi ad Hong Kong, mantenendo la sua prima identità.

Affidato alle “cure” di un’anziana signora cinese, Hu Fengling, abilissima assassina dell’organizzazione, Yo fu sottoposto ad imparare le tecniche per uccidere, l’arte cike.

Trascorso un anno, Yo aveva raggiunto degli ottimi risultati, tali che ormai era pronto ad intraprendere la strada dell’assassino. Tale conferma fu consolidata da un tatuaggio impresso sul corpo, il tatuaggio di un drago. Tornato finalmente in Giappone, come Yo Hinomura, continua la sua vita, divisa in due: una di prestigio e fama, come Yo Hinomura, ceramista di successo; l’altra di morte, come Crying Freeman, ovvero il killer che piange.

La storia e l’ambientazioni crude riportano il lettore all’interno del mondo criminale.

I continui riferimenti ad organizzazioni criminose come la mafia cinese, diffusa in Cina e avente contatti in tutto il mondo, denominata nel manga, come l’organizzazione del cento draghi, rappresenta l’apice della criminalità organizzata, rispettosa per le proprie regole e spietata verso i traditori e i rivali. Il protagonista viene coinvolto in questo ambiente, perché in lui sono state ammirate le proprie doti fisiche e comportamentali, affini anche a celarsi nei panni di un famoso artista. Nella storia, Yo verrà affiancato da una donna Emi Umo, ragazza di nobile famiglia, che casualmente era stata testimone di un omicidio realizzato da Yo. Consapevole di essere la prossima vittima di Freeman, gli chiede come ultimo desiderio, di fare l’amore con lui. Alla fine, si innamora di lui e lo segue nella sua casa.

Il vero protagonista di questa opera è il crimine organizzato, pesante paga della società moderna, ormai corrosa dalla corruzione e dall’immoralità. L’autore spiega in maniera profondamente dettagliata la vita criminale in varie forme, anche con l’utilizzo del mistero e dell’oscura arte omicida. In passato, diffusa tramite i ninja, assassini su commissione o sicari di signorotti locali, spietati killer, che adoperavano qualsiasi arma per concludere la propria missione.

Nella società moderna, ormai dove la criminalità è una realtà presente in tutte le città del mondo, le organizzazioni criminose si infiltrano facilmente nella vita dei cittadini, che soccombono ad essa.

Il protagonista, durante la storia, cercherà di sottrarsi al controllo impostogli, provando a ribellarsi, per ritrovare la libertà perduta.

L’opera nel complesso, si presenta ben realizzata: sia per quanto riguarda l’aspetto delle illustrazioni ben curato, sia la storia che risulta intrigante e complessa, tenendo il lettore sul filo di rasoio.

A cura di Antonio Presentino